Storia del karate
Le origini
Il karate è un’arte marziale alquanto antica e sulle sue origini è molto difficile trovare informazioni certe.
È sicuro che il maggior apporto allo sviluppo e perfezionamento del karate si ebbe nella provincia di Okinawa, la più grande isola dell’arcipelago Ryukyu, che, essendo a metà strada tra Cina e Giappone, aveva molti contatti con la terraferma con continui scambi commerciali ai quali si sono aggiunti sicuramente contatti e comunicazioni con le scuole di Arti Marziali cinesi.
Nel XV secolo il re ShoShin, che regnava l’Isola di Okinawa, per evitare sommosse da parte delle popolazioni suddite, emanò un editto nel quale sotto pena di morte era proibito il possesso e il porto di armi. Ancora più tardi, nel 1609, analogo decreto fu emanato da Shimazu venuto dalla provincia dl Satsuma. Così per ben due volte gli abitanti di Okinawa, privati completamente delle armi, trovarono il mezzo della loro difesa nel combattimento a mano nuda, il karate (KARA che vuol dire “nudo” e TE che vuol dire “mano”). Il karate divenne così una specialità della popolazione di Okinawa.
Per il suo spirito di vincere o morire, tipico delle arti marziali giapponesi, e soprattutto per la sua terribile efficacia, l’insegnamento del karate fu tenuto segreto per moltissimo tempo e riservato solamente alla casta dei nobili guerrieri, i famosi Samurai.
Gli sviluppi: i diversi stili
Per difendersi dal conquistatore nacquero più gruppi tra la popolazione che si allenavano
clandestinamente per perfezionare le tecniche di combattimento. Da questi gruppi, non potendo comunicare, si sono sviluppate tre scuole dalle quali si sono originati diversi stili, tutti basati su una radice comune, alcuni dei quali sono scomparsi mentre altri si sono mantenuti fino ai giorni nostri.
Le scuole furono Naha-te, Shuri-te, Tomari-te.
Matsumura, guardia del corpo del re di Okinawa, fu il caposcuola dello Shuri-te, e si approcciò principalmente agli stili dei Cinque Animali di Shaolin diventando il primo maestro a strutturare il karate in maniera organica. Matsumura fu maestro di Funakoshi che diffuse il karate dall’isola di Okinawa al Giappone ed è considerato il padre della diffusione del karate moderno.
Miyagi, seguace della scuola Naha-te, dove si praticava il karate Shorei-ryu, fondò lo stile Goju-Ryu ed ebbe come seguace Higaonna- maestro nato nel 1938 decimo dan.
Pertanto dal tipo Shorei-Ryu proviene lo stile Goju-ryu, mentre dallo Shorin-Ryu provengono gli stili Shotokan e Wado-Ryu dalla cui fusione è nato lo Shito-Ryu. Tutti sono caratterizzati dall’uso della forza con minore o maggiore intensità.
Gli stili più diffusi in Italia sono Shotokan, fondato negli anni ’40 da Funakoshi, e il Gojo-Ryu,
entrambi da considerarsi stili antichi, in particolare il Goju (Go = sodo e Ju = morbido) è quello che si è mantenuto tale dalle origini e l’unico ad essere inserito tra le “arti marziali antiche” del Giappone dove è tuttora praticato.
Lo Shito-Ryu, uno stile moderno e misto, è quello che possiede il più alto numero di kata.
Il Wado.Ryu anch’esso moderno introdusse il concetto di Kumite.